Giovani e old in campo assieme per il classico del 1 dell’anno
Non poteva che essere travolgente e divertente come nell’ormai lunga tradizione.
È toccato a vecchie glorie, appassionati, appesantiti, calvi, ma anche a giovani e valenti atleti, inaugurare il nuovo anno rugbistico pesarese, con una partita amichevole svoltasi al “Toti Patrignani”.
Pur iniziata in ritardo, a causa di divani e poltrone che avevano trattenuto gli atleti nel dopo pranzo, la partita ha opposto i “BLEU” ai “MULTICOLOR”, dopo una lunga, certosina e snervante trattativa per la scelta degli elementi, durata non più di… cinque secondi.
Lunga la fase di riscaldamento che i partecipanti hanno voluto congiunta, anche per definire come sconfiggere la pesantezza della crema chantilly che troppo aveva definito le farciture dei loro pandori.
Ritrovata la lucidità e vestita qualche maglia ulteriore, per uscire incolumi dalla fase digestiva, l’incontro è immediatamente entrato nel vivo, esprimendo una discreta continuità e buoni spunti di gioco, che gli atleti in attività hanno saputo trasformare in mete, grazie al sostegno… urlato a distanza da tutti gli altri!
Fondamentale e imprescindibile la presenza in campo di Domenico Azzolini, giocatore in una delle frazioni di gioco e, successivamente, pure arbitro; risoluto, granitico, torrenziale, irrefrenabile e sostanzialmente baluardo inespugnabile: di chi o che cosa non è dato di saperlo, ma così avevamo concordato di descriverlo!
Molto si è corso e numerosi anche i placcaggi che si sono potuti vedere, sintomo di una voglia di giocare e stare insieme che non conosce età e aggrega anche nelle difficoltà.
Per quanto nel pomeriggio la temperatura non sia mai salita sopra i 5°C, le molte e accalorate risate del pubblico hanno fanno pensare che il divertimento sia stato diffuso, così come anche le colorite battute che arrivavano dal campo di gioco… opportunamente ridotto per una saggia scelta di sopravvivenza di tutti!
Per quanto attiene il punteggio, è dettaglio sfuggito a chi scrive, essendo stato rapito più da punch e torrone che dagli eventi prodotti da tali attempati “gladiatori”; comunque una delle due squadre deve aver segnato almeno una metà più dell’altra, in considerazione della condanna a raccogliere le attrezzature di gioco che qualcuno ha dovuto accettare.
Alla fine, “hurrà” per tutti prima di rinnovarsi gli auguri in club house e raccontare agli altri un po’ di se stessi.
Perché poi, la partita come lo stesso Rugby, era sostanzialmente la scusa per questo. Spero!
Testi:
Giuseppantonio De Rosa
Photo:
Giuseppantonio De Rosa
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