Sicilia amara per la Pagano & Ascolillo Pesaro Rugby
Catania indigesta per la Pagano & Ascolillo Pesaro. I giallorossi se ne tornano dalla Sicilia con una sconfitta per 23-3, la seconda consecutiva dopo quella di Firenze. Per tutto il primo tempo i pesaresi tengono testa ai catanesi tanto che i primi quaranta minuti terminano solo 6-3 per i padroni di casa a segno due volte con Madero, mentre Pesaro accorcia con Babbi. Nella ripresa però il Catania aumenta l’aggressività e riesce a segnare due mete da due azioni simili iniziate con un drive e terminate con dei pick and go. Per Pesaro invece tabellino che non si muove di una virgola con un attacco che fatica a trovare gli spazi giusti per pungere. Davvero tanta amarezza a fine partita nelle parole del tecnico pesarese Nicola Mazzucato: “Abbiamo giocato male, non corriamo e abbiamo evidenziato grossi problemi. Siamo troppo indietro e oltre alla fatica che facciamo nel costruire il nostro gioco, sembra anche che abbiamo poca voglia. Ma è il caso che la squadra inizi a pensare davvero alla salvezza perché ora dopo una domenica di pausa avremo Noceto, Capitolina e poi la trasferta di Napoli”. Un problema di preparazione? “Credo più un problema di testa. Non sfidiamo l’avversario, siamo sempre battuti, in attacco e in difesa, ma non possiamo perdere partite senza far punti. Manca la voglia di combattere, non saliamo, non placchiamo, non copriamo il campo”. Eppure la squadra in campo a Catania aveva esperienza di categoria, come ti spieghi una involuzione di questo tipo rispetto la passata stagione? “Forse c’è chi si sente arrivato, chi dà per scontata la salvezza, ma per raggiungerla dobbiamo fare qualcosa di più. E chi dovrebbe dare un apporto maggiore, non sta facendo bene. Le uniche possibilità di segnare le abbiamo gettate al vento”. Può aver influito la distanza della trasferta? “No, siamo partiti con un giorno di anticipo, siamo arrivati presto, siamo stati in hotel, abbiamo avuto il tempo di rilassarci. Siamo stati messi nelle migliori condizioni, eppure non siamo riusciti a fare la partita. C’è solo una soluzione, continuare a lavorare a testa bassa”.